Il capriccio per comunicare un bisogno psicologico non va sottovalutato!
Abbiamo visto nell’articolo I capricci nei bambini i diversi motivi che sottendono i capricci, e come essi siano diversi e diverse dunque devono essere le reazioni dell’adulto alla comparsa di un capriccio. Nell’articolo Capricci dei bambini: quando ignorarli ho suggerito le strategie da utilizzare per ignorare il capriccio. Ho evidenziato però che non tutti i capricci vanno ignorati: a volte il bambino utilizza il capriccio per comunicare un bisogno psicologico.
I genitori e chi lavora con i bambini devono essere abili osservatori del bambino per cogliere le sfumature che fanno la differenza. Pensare che tutti i capricci siano uguali e che vadano sistematicamente ignorati come erroneamente suggeriscono alcuni, è un grave errore. Certo se il bambino urla perché vuole ottenere un giocattolo, è ovvio che in quel caso va ignorato il suo comportamento e di certo non penseremmo che ci stia comunicando un bisogno psicologico. Ma se il bambino fa i capricci ogni volta che prendiamo in braccio la sorellina, molto probabilmente ci sta comunicando la sua gelosia e il bisogno di essere rassicurato e di avere l’attenzione di qualcuno.
Il capriccio per comunicare un bisogno psicologico
Ma come facciamo a capire se il capriccio messo in atto è motivato o meno? In genere i capricci motivati non si manifestano per ottenere cose futili. Essi sono dovuti a motivazioni più profonde e dunque sta a chi vive con il bambino cogliere queste motivazioni.
Esistono diverse motivazioni che spingono il bambino a comunicare con noi mediante il capriccio e che possono darci modo di cogliere se il capriccio è motivato. Vediamo due casi ricorrenti.
- Richiamare l’attenzione degli adulti. Se lo scopo del capriccio è ottenere l’attenzione di qualcuno, stiamo attenti a non sottovalutare questo comportamento. A volte in questi casi pensiamo che il bambino lo faccia apposta o che voglia essere protagonista a tutti i costi. In realtà il più delle volte vuole richiamare l’attenzione perché si sente trascurato o non abbastanza amato.
- Regolare un bisogno primario. Capita spesso che i bambini piccoli facciano i capricci, o meglio manifestino le loro esigenze sottoforma di capriccio, per regolare un bisogno. Ad esempio questa situazione si verifica quando il bambino ha sonno ma non vuole dormire perché innervosito, o quando ha fame ma non vuole mangiare perché innervosito. Ciò succede perchéi bambini spesso confondono i loro stati d’animo e di conseguenza non sempre riescono ad autoregolarsi. Questi capricci sono motivati spesso da paure (paura dell’abbandono, dell’allontamento).
Come reagire ai capricci motivati
Questi due esempi di capriccio motivato devono farci riflettere sulla risposta da dare in quanto genitori. Ignorare un capriccio dovuto a sentimenti di gelosia o a delle paure, provoca delle instabilità nel bambino. Esso si sentirà frustrato e non capito. E’ importante in questi casi rassicurare il bambino comunicando con lui verbalmente e non (rassicurazioni con le parole, con il tono, con delle carezze, con lo sguardo). Ciò che dobbiamo comunicare è: mamma e papà sono con te e ti capiscono.
Stiamo attenti dunque a non confondere un capriccio motivato da uno futile.
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