Il segreto sta sempre nascosto lì, nell’esempio. C’è poco da fare. Secondo uno studio del Nestlé Research Center di Losanna, in Svizzera, pubblicato sulla rivista scientifica Appetite la chiave per far mangiare meglio i bambini – ma anche per regalare loro più autostima e sicurezza – è in cucina. La ricerca sostiene infatti che quelli che cucinano con i genitori mangiano più verdure e trascorrono più tempo a tavola con i grandi. Il coinvolgimento, insomma, è (anche) alla base di un buon regime alimentare.
Nello specifico, l’indagine ha provato come sporcarsi le mani con i genitori, o anche dare una mano in cucina, porti in dote il 76% in più d’insalata che finisce nei piatti dei bambini. Senza contare il beneficio in termini di calorie bruciate, su del 25%rispetto alla media. Ricche di fibre, sali minerali, acqua, magnesio, ferro e vitamine, le verdure sono tasselli essenziali nella dieta i chiunque, figurarsi dei più piccoli. Spesso, come sanno bene tutti i genitori, non rientrano tuttavia fra le pietanze più gradite ai baby commensali e strappare loro qualche forchettata può diventare un’impresa.
“Abbiamo scoperto che i bambini che erano in cucina, a cucinare con i propri genitori, hanno mangiato molto di più, e soprattutto molte più verdure – conferma Klazine Van Der Horst, nutrizionista a capo dello studio – coinvolgerli nella preparazione delle pietanze potrebbe quindi aiutare lo sviluppo di sane abitudini alimentari“.
Quello che ne esce, andando più in profondità, è il forte legame fra tempo passato nella preparazione e quello complessivo dedicato ai pasti. Come se chi s’impegna prima di mettersi a tavola assaporasse meglio la sacralità del momento e, come dicono i ricercatori, si divertisse di più. Si tratta di un’importante acquisizione di senso. Non solo per i bambini ma anche per i genitori.
Questo tipo di attività migliorerebbe infatti la percezione di sé: “Coloro che avevano cucinato per la famiglia – hanno aggiunto gli scienziati illustrando la ricerca, che ha coinvolto 47 coppie di genitori accompagnate da un figlio o una figlia fra i 6 e i 10 anni – hanno detto di sentirsi indipendenti, orgogliosi e hanno dimostrato un approccio più positivo alla tavola“. Un atteggiamento che, stando a un altro recente studio, potrebbe essere ulteriormente promosso servendo in tavola più tipi diversi di verdure: stando all’indagine condotta con il Politecnico federale di Zurigo sempre da Nestlé, questa grande varietà condurrebbe i bimbi a consumare maggiori quantità di verdure.
Fonte: Bambini, se cucinano con i genitori mangiano meglio – VanityFair.it.
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